Canyon Gorropu

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Canyon Gorropu

Il canyon Gorropu segna il confine naturale tra i territori comunali di Urzulei e Orgosolo, è lungo circa 1,5 km, dalla punta Cucutos (m. 888), sprofonda per circa 500 m.; sul fondo si restringe sino a raggiungere in alcuni punti la larghezza minima di 4-5 m.
Queste caratteristiche di dimensione e forma, rendono Gorropu un autentico capolavoro della natura ed allo stesso tempo un prezioso scrigno di biodiversità.
Le acque piovane che dai contrafforti settentrionali del Gennargentu si concentrano nel rio Flumineddu, attraversando impetuose il Supramonte, hanno eroso, levigato e dissolto la roccia calcarea fino a formare la gola di Gorropu. Le rocce carbonatiche levigate e carsificate racchiudono un ricco contenuto di fossili (conchiglie di varia forma, ricci di mare e gasteropodi) che svela la loro genesi sottomarina avvenuta tra i 190 e i 60 milioni di anni fa. Durante l’era mesozoica, ed in particolare nei periodi Giurassico e Cretaceo, potenti spessori di sedimenti si depositarono sul fondo di un bacino poco profondo per poi trasformarsi nelle rocce calcaree (calcari, calcari dolomitici, dolomie e calcari marnosi) che si incontrano attraversando il Supramonte. L’acqua che scorre in enormi quantità e con frastuono assordante durante le piene (in sardo si dice: “cando falat sa còdula”; lett. “quando scende la piena”), per il resto dell’anno scorre sotto il gretto del Flumineddu. Una parte s’infiltra seguendo le immense gallerie sotterrane del Supramonte, un’altra porzione scaturisce dalle risorgenti presenti nell’ingresso a valle della gola, spinte dallo strato impermeabile di scisti paleozoici.
Un habitat così particolare, come quello creatosi all’interno della gola di Gorropu, non può che aver favorito i presupposti per la presenza di endemismi ed altri aspetti ambientali particolarissimi.
In modo specifico va citata la specie erbacea Aquilegia nuragica o Aquilegia di Gorropu; questo endemismo è stato inserito dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), fra i primi 50 a rischio di estinzione nel Mediterraneo. Non si trova in nessuna altro luogo al mondo e cresce, solo con pochissimi esemplari, all’interno del canyon di Gorropu.
La flora offre anche altre specie interessanti. Fra tutte si possono citare il Tasso (Taxus baccata) e la Fillirea (Phillyrea latifolia) che si trovano nella prima parte del canyon (da valle) entrambi di età stimabile intorno ai 1000 anni.
La gola di Gorropu è frequentata da gran parte della fauna tipica del Supramonte. Dal muflone alla martora, dal cinghiale al gatto selvatico, dalla volpe al ghiro. Ma in modo particolare va segnalata la presenza della sempre più rara aquila reale che, tra le alte pareti, nidifica ancora con diversi esemplari.
Nell’ingresso a valle del canyon, le acque risorgenti del rio Flumineddu formano laghetti cristallini dove ancora sopravvive l’Euprotto o Tritone sardo (Euproctus platycephalus) e la Trota sarda (Salmo trutta macrostigma).
La gola di Gorropu, oltre che un importante monumento geologico-ambientale, rappresenta, sotto altro punto di vista, un importante monumento storico e culturale.
Osservando l’orografia, ma anche la dislocazione dei numerosi nuraghi circostanti, si può dedurre come in passato il canyon ebbe una fondamentale funzione strategica e difensiva.
Nell’immediato ingresso a valle era posizionato il nuraghe Sa domu de s’Orcu, a monte sorvegliava il nuraghe Presetu tortu dominato a sua volta dal maestoso nuraghe Mereu.

L’uomo ha quindi vissuto e abitato anche luoghi inaccessibili e marginali quali Gorropu e numerose sono le leggende e i racconti legati a questo sito.
I vecchi parlano di Sa mama de Gorropu (La madre di Gorropu), una spaventosa creatura che abita all’interno del canyon.
Sos drullios vengono descritti come creature malvagie che durante le notti tempestose escono dal canyon e trascinano via uomini, animali e costruzioni del Supramonte.
Si racconta che a Gorropu vi abiti anche Sa Tentassione (il Diavolo) e che in molti in passato vi si recassero per incumandare (affidare) la propria anima in cambio de sas richesas mundanas (delle ricchezze terrene), facendo poi una brutta fine, sopraffatti dalla disperazione finivano per suicidarsi.
È invece un fatto certo che a volte il vento raggiunga dentro il canyon velocità impressionanti, tali da far battere interi stormi di uccelli contro le ripide pareti.

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Canyon Gorropu
Strada Statale 125 Orientale Sarda al km. 183
Urzulei
OG
08040
Italy
3288976563
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